Salvador: il patto tra il governo e la MS-13

Il Presidente del Salvador, Nayib Bukele, sta affrontando uno dei periodi più bui della sua amministrazione dopo che un ex alto procuratore anticorruzione, ha sostenuto che esponenti fidati appartenenti al partito di Bukele, avevano negoziato un accordo con membri della criminalità organizzata appartenenti all’MS-13 e le bande del Barrio 18.

È la prima volta che un funzionario salvadoregno accusa pubblicamente l’amministrazione Bukele di raggiunto un accordo con le bande più potenti e famose del paese. Il pubblico ministero in questione è German Arriaza, il quale ha dichiarato di avere dalla sua “prove documentali e fotografiche” che mostrano che il vice ministro della Giustizia Osiris Luna e Carlos Marroquin, capo di un’agenzia di assistenza sociale del governo, hanno visitato le carceri per negoziare tregue segrete con le bande.

L’accordo che avrebbero proposto gli emissari di Bukele, avrebbe garantito una riduzione degli omicidi e un sostegno al partito New Ideas di Bukele durante le elezioni, in cambio di migliori condizioni di detenzione, denaro e “altri benefici”.

Dopo che il partito di Bukele ha vinto le elezioni nel maggio del 2021, il procuratore generale e altri alti giudici sono stati sostituiti con alleati di Bukele. Non molto tempo dopo, Arriaza dice di essere stato chiamato a presentare le sue indagini che coinvolgevano il Presidente salvadoregno davanti al nuovo procuratore generale, Rodolfo Delgado.

Arriaza sostiene che poche ore dopo avere mostrato quanto avesse scoperto, ha ricevuto una comunicazione da parte del Ministero della Giustizia dove gli veniva indicato di dimettersi; motivazione ed eventi che hanno costretto Arriaza a fuggire dal paese temendo per la propria incolumità.

Sono stato un procuratore del governo per oltre 18 anni, ho perseguito casi di corruzione in tutto lo spettro politico – politici, giudici, polizia, membri di bande, narcos – ma questa è la prima volta che ho sentito che dovevo andarmene“, ha dichiarato Arriaza a Reuters. “Le nostre indagini sono state ciò che ha portato il governo a sciogliere l’organismo anticorruzione“.

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