
Non solo i commercianti anche i professionisti abbandonati
Tra le richieste all’Inps per i 600 euro (ora forse 800) destinate agli autonomi, non figurano solamente artigiani, commercianti o liberi professionisti legati al commercio. Tra le partite Iva falcidiate dall’emergenza spuntano anche gli avvocati, pilastro libero e democratico del più arcaico concetto di Stato – Nazione.
Il Presidente dell’ordine degli avvocati Roberto De Fraja traccia un quadro inquietante
[amazon_auto_links id=”694″]Ce ne sono centinaia. Tutta gente con una laurea in tasca che prima di arrangiava fra una parcella e l’altra e che adesso deve tirare avanti, pagare le spese di uno studio, mandare avanti se stessi e la famiglia con i pochi spiccioli che entrano in cassa E spesso nemmeno quelli perchè i clienti, pure loro in difficoltà finanziarie, chiedono di procastinare i pagamenti. Persino gli studi di maggiori dimensioni, quelli che hanno personale dipendente, fanno fatica. Ecco allora che come altrove le segretarie vengono messe in ferie (se e quando ci sono) o in cassa integrazione, quando gli altri strumenti sono esauriti.
Che dire della situazione tragica che il governo con le sue politiche disarticolate in materia di ripresa sta portando avanti? Niente, non c’è proprio niente da dire. Processi fermi, sopratutto quelli civili e penali, rimandati a data da destinarsi, anche se per i secondi le camere penali hanno ottenuto la presenza in aula delle parti, giudice, Pm e difesa.
“Meglio di niente verrebbe da dire“, ma è proprio questo pensiero che rischia di farci cullare dalla mediocrità che forse è meglio fare poco che niente. No, non siamo questo tipo Paese, questo modo di pensare a noi non ci appartiene, forse appartiene a quella casta di non eletti che purtroppo si trova in mano le redini della nazione