
L’Europa e gli usurai umanitari
Inutile girarci attorno, sulla questione migranti greco- turca, anche i più incalliti fan di un sistema europeo basato sull’accoglienza Urbi et Orbi hanno capito l’ipocrisia dell’establishment di Bruxelles.
Da una parte Bruxelles ripete il mantra “porti aperti”, tenendo attive le rotte mediterranee, facendo arricchire scafisti e organizzazioni mafiose internazionali sulla pelle di essere umani inermi (il traffico di essere umani garantisce introiti di svariate centinaia di migliaia di euro al mese); dall’altra abbiamo sempre la stessa Unione Europea che stanzia 700 milioni ad Atene per la crisi migratoria. Infatti, i vertici dell’Unione hanno incontrato il premier greco Mitsotakis alla frontiera turca, garantendogli anche misure di rafforzamento per Fronte (agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) Inoltre la stessa Von Der Leyen ha dichiarato recentemente “La Grecia è lo scudo d’Europa”.
Ma come?
I migranti che vengono dalla Turchia non hanno lo stesso diritto ad essere accolti così come quelli che partono dalle coste libiche? Non parliamo sempre di persone che “scappano dalle guerre” (frase generica utilizzata per salvare qualsiasi discussione inerente i migranti) ?
Perché creare migranti di Serie A e migranti di Serie B? Perché avviare sovvenzionare le ONG nel mediterraneo per il trasbordo di migranti nelle nostre coste e allo stesso tempo finanziare uno stato dell’Unione per bloccare i migranti orientali?
Forse perché ad oriente non ci sono le ONG di Soros, o forse perché ad oriente il vaso di Pandora è stato aperto dalla Turchia.
Già proprio la Turchia, quella Turchia che la stessa Europa ha pagato affinché tenesse i migranti fuori dalla porta di casa.
Già, perché nel 2016 la Germania, nella persona della Merkel, con i soldi europei e quindi i nostri soldi, era preoccupata per l’arrivo di 3 milioni di persone in fuga dalla regione del conflitto siriano. Adesso la Turchia dopo aver incassato vuole altri soldi, Erdogan ricatta l’Europa, con la scusa dei 33 soldati turchi morti, ha aperto le frontiere per ammonire tutti i “pezzi grossi” di Bruxelles, che pretendono di decidere le sorti di milioni di europei ma sono totalmente incapaci di gestire il complicato vicino turco.
Erdogan ha fatto arrivare 100mila persone alla frontiera greca, linea di confine dell’Europa, e proprio così ha mandato un chiaro segnale “Altri soldi o altri migranti”. Erdogan l’ha già chiesto, un assegno da 3 miliardi di euro e i leaders europei sono tenuti a rispondere al ricatto del Sultano nel vertice del 26 e del 27 marzo a Bruxelles.
Erdogan non è stupido, ha capito come funziona il gioco, “accumula” persone come fossero proiettili e poi li scaglia contro i muri di cinta della fortezza europea, cui unico ingresso sembrerebbe essere quello italiano, il nuovo campo profughi d’Europa.
Quindi cosa si fa?
Si parte da zero, partendo da una nuova gestione dei flussi, perché continuando così saremmo sempre sotto ricatto di usurai umanitari che chiederanno sempre più soldi, da una parte – il mediterraneo, abbiamo le ONG e dall’altra – fronte orientale, abbiamo il Sultano Erdogan.