
La politica dei vaccini di Pechino; così Cina e Africa estromettono l’Europa
Il Covid ha cambiato totalmente modo di vivere la quotidianità, tra distanziamenti e mascherine, l’emergenza sanitaria ha dettato nuove regole circa il modo di vivere la socialità. Anche le relazioni internazionali non sono state esenti dal cambiamento generato dalla pandemia, anzi, il Covid è stato il principale volano per nuove sinergie.
Lo stato che ha beneficiato maggiormente della pandemia, anche in questo campo, è stata la Cina, che oltre a registrare un impennata del proprio PIL, ha visto nuove sinergie nascere all’ombra della “diplomazia dei vaccini”.
Cosa è la diplomazia dei vaccini? Niente di più facile da spiegare. Paesi come la Cina, ma anche l’India, stanno sfruttando la pandemia per estendere le loro aree d’influenza o risolvere le crisi con i paesi amici tramite l’invio – gratuito – di ingenti dosi di vaccino.
Ultimo protagonista al centro di questa strategia è lo Zimbabwe, il quale ha ricevuto 200.000 dosi gratutite di vaccino contro il coronavirus, da parte del governo cinese.
Il vicepresidente dello Zimbabwe, nonché ministro della Salute, Constantino Chiwenga, all’arrivo delle dosi ha dichiarato “Nei momenti del bisogno la risposta della Cina è sempre stata rapida. Questa donazione è un’altra dimostrazione del forte legame di amicizia e di solidarietà tra i nostri Paesi”. L’ambasciatore cinese ad Harare, Guo Shaochun, ha riferito che lo Zimbabwe è uno dei primi di 58 Paesi a ricevere le dosi del vaccino cinese.