Gli interessi del Cremlino in Sudan?

A poco più di duecento chilometri a nord della capitale sudanese si trova la città di Al- Ibediyya , poco distante da questa , vi è un sito ricco di giacimenti auriferi dove una compagnia straniera sembra essere molto attiva nel settore dell’estrazione; la gente del posto la chiama “The Russian Company” . 

Secondo i registri delle società e del governo sudanesi, la miniera d’oro è un avamposto del Gruppo Wagner, società che fornisce “consulenza privata” in ambito securitario privato; in breve, è una società di contractors che ultimamente si occupa anche di ramificare il soft power del Cremlino sul continente africano, motivo per cui, la Wagner, negli ultimi anni si è evoluta in uno strumento molto più ampio e sofisticato rispetto ad una semplice società che fornisce servizi e consulenza in ambito militare.

Il gruppo Wagner è salito alla ribalta internazionale nel 2014 con l’inizio delle prime ostilità in Ucraina orientale, in seguito sono intervenuti  in Siria e nel 2017 è giunto ad ampliare la propria influenza anche in Africa, dove i suoi interventi sono diventati un fattore significativo, a volte fondamentale, in una serie di paesi colpiti da differenti tipologie di conflitto: Libia, Mozambico, Repubblica Centrafricana e più recentemente in Mali.

In quest’ultimo scenario, quello africano, la Wagner è molto più che un semplice “consulente di guerra” dato che – se si analizza più dettagliatamente le attività della compagnia in Sudan – non a caso il Paese africano è il terzo produttore di oro del continente. La Wagner ottenendo redditizie concessioni derivanti dall’estrazione aurifera, che si stima possano portare al Cremlino un introito pari a  130 miliardi di dollari, ha aiutato a mitigare l’effetto delle sanzioni economiche occidentali.

Ma il Sudan non è solamente risorse auree e materie prime, strategicamente ad oriente il Paese è fondamentale per la politica strategica che la Russia intende perseguire nella regione, infatti, la Wagner, sostenuta dal Cremlino, sta pianificando la costruzione di una base navale sul Mar Rosso al fine di ospitare navi da guerra a propulsione nucleare, mentre per quanto concerne il confine occidentale il Paese – attiguo alla Repubblica Centrafricana e Ciad – garantisce una continuità territoriale per eventuale future operazioni mercenarie nei Paesi limitrofi.

Nel controverso ed attuale quadro sudanese che sta emergendo, anche il Cremlino, in virtù dei forti legami appena descritti, ha deciso di puntare già da tempo sul proprio uomo, il Gen. Mohamed Hamdan Dagalo tanto che proprio quest’ultimo ha visitato Mosca già all’indomani dell’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. 

L’attività della Wagner meno trasparente della campagna in Sudan è nel Darfur in quanto la regione è ricchissima di uranio. L’alleanza della Wagner – e quindi del Cremlino – con Hamdan Dagalo va proprio ricercata nel fatto che gli uomini del Supporto Rapido (milizia paramilitare sciolta con la morte dell’ex presidente Al-Bashir) comandati dal generale Hamdan erano già da anni in controllo della regione che oltre all’uranio controlla delle basi militari strategicamente importanti per attraversare la Repubblica Centrafricana, la Libia e parti del Ciad nel caso si dovessero compiere azioni nei territori limitrofi.

Dato il contesto attuale, quali potrebbero essere gli scenari futuri descritti?

Uno scenario possibile è che la Wagner continui ad espandersi in Sudan e in altri paesi africani, sfruttando le sue competenze militari e minerarie per accrescere la propria influenza e aumentare il potere della Russia nella regione. In tal caso, potrebbe verificarsi un aumento delle tensioni con gli Stati Uniti e gli altri paesi occidentali, che potrebbero ritenere che la Wagner stia mettendo in pericolo la sicurezza regionale e globale, ma senza un intervento diretto di Washington nella regione, dato che l’amministrazione USA è impegnata in due parti opposte del globo, contro la Russia nel sostegno all’Ucraina e contro la Cina nel sostegno a Taiwan, le possibilità che il Sudan possa ricevere un massiccio aiuto USA è quanto mai impossibile.

In un altro scenario possibile, la Wagner potrebbe incontrare difficoltà a espandersi ulteriormente a causa dell’opposizione dei paesi della regione, della comunità internazionale e della crescente consapevolezza del ruolo della società nel promuovere gli interessi della Russia a spese dei paesi africani. In questo caso, la Wagner potrebbe trovarsi a dover affrontare una maggiore resistenza e potrebbe essere costretta a ritirarsi o ad adottare strategie diverse per raggiungere i propri obiettivi.

Un terzo scenario possibile è che la Wagner diventi sempre più coinvolta in attività illecite e illegali, come il traffico di armi, droghe e persone, la corruzione e l’estorsione. In tal caso, la società potrebbe sia incontrare sempre più difficoltà a mantenere una legittimità di fronte agli occhi dell’opinione pubblica interna e sia incontrare forti opposizioni da parte dell’apparato politico-militare russo.

Perchè il Sudan è importante per la Russia?

Interesse strategico: la posizione geografica del Sudan lo rende un crocevia di importanti rotte commerciali e di transito, soprattutto nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Inoltre, il Sudan confina con paesi come l’Egitto, la Libia e l’Etiopia, che sono importanti alleati della Russia nella regione.

Interesse economico: il Sudan ha importanti risorse naturali, come petrolio, gas, oro e altri minerali, che potrebbero interessare la Russia per la propria economia.

Interesse politico: la Russia potrebbe cercare di sfruttare la situazione politica del Sudan per espandere la propria influenza nella regione e contrastare gli interessi degli Stati Uniti e dei loro alleati nella regione.

In conclusione, non è solo il Sudan ad a vivere la presenza della Wagner, ad esempio, in Africa occidentale, il modello per l’assistenza militare russa è il Mali, dove circa 1.000 mercenari del Gruppo Wagner sono arrivati all’inizio del 2022 anno, presto impegnati in combattimenti con gruppi di milizie islamiste e jihadisti, così il dispiegamento di mercenari ha contribuito a trascinare il Mali nella sfera di influenza della Russia.  

L’offerta di aiuto militare di Lavrov agli stati costieri, tuttavia, è stata uno sviluppo significativo dell’espansione russa nel mondo, dopo la caduta del muro di Berlino e il collasso dell’URSS molti vedevano una Russia destinata ad essere declassata a potenza “regionale” ma dal 2014 in poi e soprattutto dal febbraio 2022 ha deciso nuovamente di divenire capofila di un nuovo ordine multipolare in cui intende sottrarre l’Africa al controllo degli Stati europei.

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