
Dopo la CEI Conte ritratta ancora
Qualche fa leggevo un post di un mio carissimo amico, il quale primeggiava nella sua bacheca con il seguente pensiero:
Conte è un omuncolo, basta una minima pressione per farlo cedere; adesso anche la FIGC e CONI faranno ciò che vorranno
La semplicità del pensiero mi ha colpito molto. In breve, voleva dire che dopo le pressioni subite dalla Conferenza Episcopale Italiana per la riapertura delle Chiese, Conte non sarebbe stato minimamente in grado di subire ulteriori pressioni.
In sostanza questo essere facilmente soggiogato si traduce con due semplici motivazioni 1) perchè fondamentalmente le misure della fase 2 sono prive di senso 2) perchè Conte non ha la spina dorsale per governare un Paese dalle mille contraddizioni come l’Italia, perchè non basta urlare “onestà onestà” per gestire la cultura millenaria di una penisola alquanto complessa
Non voglio dire che la Fase2 sarebbe dovuta essere un “liberi tutti”, ma mi spiegate perchè un minimarket di 20mq può rimanere aperto ed un parruchiere con un salone da 50mq, non può ricevere clienti su appuntamento 1 volta ogni ora? Ovviamente entrambi gli esercizi commerciali devono rispettare gli obblighi di legge inerenti le sanificazioni, però non capisco chi ha deciso perchè ci sono esercenti che possono fallire ed altri no.
Ad esempio, oggi mentre andavo al Bancomat vicino casa(unico della zona a non essere fuori servizio), situato in un piccolo marciapiede, ho visto una ventina di persone stare per quanto possibile distanti gli uni dagli altri. Quindi perchè 20 persone possono stare in 40mq in un marciapiede e un negozio di scarpe non può ricevere 3 persone alla volta in uno spazio 3 volte tanto ampio?
Ma torniamo alla questione principale, la spina dorsale di Giuseppi.
Il Premier ha dimostrato di averne poca, tanto che dopo le proteste diffuse inerente la Fase2, dopo la “concessione” alla CEI ha deciso di fare marcia indietro. Negozi, ristoranti, parrucchieri potrebbero riaprire già il 18 maggio, almeno in alcune Regioni.
Il premier Giuseppe Conte oggi ha affrontato le Aule parlamentari trasformate in ring e difende le scelte compiute sul 4 maggio non rendendosi contro di essere all’angolo come un pugile ormai suonato