Coronavirus: l’epidemia della recessione?

Un mondo interconnesso ad ogni livello e settore è davvero migliore? Non sono un utopista, so che dalla globalizzazione non si tornerà indietro e mi rendo conto che la globalizzazione sotto molteplici punti di vista è stato un bene. Basti pensare al settore della ricerca medico-scientifica, dell’abbassamento dei costi di spostamento di merci primarie come cibo e medicinali in direzione di quei Paesi che ne erano carenti.

La globalizzazione per molti è stato un bene, ma forse e dico forse, il fenomeno della globalizzazione andrebbe rivisto e corretto, sopratutto in ambito economico. Già, perchè se un virus di una città cinese può minacciare intere economie mondiale, può minacciare la singola crescita di stati lontani decine di centinaia di chilometri, forse (sempre questo forse) dovremmo prendere seri provvedimenti e provare ad invertire la rotta, tornando ad economie più nazionali e meno sovranazionali.

L’ultima istantanea dell’attività industriale nella seconda economia più grande del mondo, che dovrebbe essere pubblicata questa settimana, dovrebbe rivelare come il blocco della produzione cinese avvenuta a febbraio, date le quarantene estese nelle varie regioni cinesi, abbiano interrotto le catene di approvvigionamento – con conseguenze dannose – di tutte le aziende che si riforniscono in Cina, ovvero quasi il 73% del mercato globlale (sono prese in esame tutte quelle attività del settore terziario, registrate come imprese con un personale superiore ai 50 dipendenti)

Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito nel fine settimana che il coronavirus avrebbe un “impatto relativamente grande sull’economia e sulla società globale”.

Il capo del Fondo Monetario InternazionaleKristalina Georgieva , ha dichiarato durante una riunione con leader finanziari e con i capi delle banche centrali dei Paesi appartenenti al G20 che il FMI che la continua diffusione del virus potrebbe avere conseguenze disastrose.

Ha aggiunto: “La cooperazione globale è essenziale per il contenimento di Covid-19 e il suo impatto economico, in particolare se l’epidemia si rivela più persistente e diffusa”. Adesso vorrei lasciarvi con un interrogativo; secondo voi la peste descritta da Manzoni, avrebbe portato problemi in termini economi in Asia o Nord America?

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