Censis :”In Italia 2,5 milioni di persone sono a rischio povertà assoluta”

Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) è un istituto di ricerca socio-economica italiano fondato nel 1964. Dalla sua fondazione svolge attività di studio, ricerca, consulenza e assistenza tecnica. La maggior parte delle attività dell’istituto è incentrata sulla realizzazione di studi sul sociale, l’economia e l’evoluzione territoriale o su programmi d’intervento e iniziative culturali nei settori vitali della realtà sociale: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, l’economia, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza. 

Spiegate le funzioni del Censis e analizzata la sua storia, possiamo assolutamente dare credito alle analisi e alle statistiche dell’Istituto. Proprio una di queste analisi ci fa rabbrividire e sempre più ci spinge a pensare che l’attuale governo per gli italiani, rappresenta una disgrazia, ben peggiore di una piaga biblica. L’analisi del Censis si concentra su quelle figure lavorative che hanno almeno un componente che lavora in maniera non regolare; quindi senza un contratto a tempo indeterminato.

Secondo il focus consultabile e scaricabile dal seguente link “Covid da acrobati della povertà a nuovi poveri. Ecco il rischio di una nuova frattura sociale, il lockdown ha messo sul lastrico ben 1.059.000 di famiglie che tra contratti a tempo determinato e/o lavori stagioni, rischiano adesso la povertà assoluta. Per questo esercito di italiani invisibili non esistono sussidi statali o europei, non esistono centri che li possano accogliere in caso di sfratto, non esiste alcuna base previdenziale e sociale che possa mitigare il periodo difficile che si trovano a vivere.

È duro notare e contestare ancora una volta come in Italia, sopratutto per il governo italiano, sia una priorità urgente la regolarizzazione e l’impiego di extracomunitari nei vari settori lavorativi, anziché la salvaguardia dei propri cittadini.

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