Baerbock torna dalla Cina a mani vuote

Il Berliner Zeitung apre così: <<La Cina a Baerbock: “Non abbiamo bisogno di insegnanti occidentali”>>

Per quanto possiamo vedere, il viaggio di Baerbock – Ministro degli esteri tedesco – a Pechino non è stato un successo, anzi proprio la Baerbock investe la Cina di un ruolo internazionale di primo piano, durante la conferenza stampa con il suo omologo cinese, Qin Gang, a Pechino gli chiede di dire alla Russia di fermare la guerra. Il messaggio è stato chiaro, “se non voi, chi altri?”

Nel corso della conferenza stampa congiunta i due ministri hanno esposto le loro posizioni.

Qin Gang ha detto che la Germania e la Cina erano note per il loro modo razionale di risolvere i problemi. Qin Gan ha utilizzato sapientemente l’utilizzo del passato.

“Entrambi i paesi hanno avuto grandi filosofi e saggi nella loro storia: in Cina, Confucio e Lao Tzu, e in Germania, Kant e Hegel. Tempi turbolenti richiedono che entrambi i paesi e i loro diplomatici e statisti siano razionali e freddi”.

Baerbock ha espresso preoccupazione per la riduzione dello spazio per la società civile e i diritti umani in Cina.

Qin Gang ha risposto: “Ciò di cui la Cina ha meno bisogno è un maestro occidentale. Ogni stato ha le sue circostanze e peculiarità culturali e storiche. Sui diritti umani, “non ci sono standard uniformi nel mondo”.

Il Ministro degli Esteri Tedesco è il terzo funzionario europeo a ricevere uno schiaffo in faccia da Pechino. Tra il 1900 e il 2000 si è passati dall’eurocentrismo all’occidentalismo, dal 2000 stiamo assistendo al passaggio dall’eurocentrismo al globalismo politico, forse è giunto il momento di capire che non si può arrivare a casa altrui e pretendere di uniformare tutti ai nostri standard.

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