
Anche Biden, come Trump, combatte Pechino
Taiwan si dice pronta a rafforzare la partnership con gli Stati Uniti inerente la sicurezza, dopo che il presidente Joe Biden ha firmato un pacchetto di difesa da 768 miliardi di dollari che incoraggia scambi più profondi con le forze armate dell’isola.
Il National Defense Authorization Act (NDAA), firmato lunedì scorso, infatti, include un’iniziativa multimiliardaria per finanziare meglio le forze americane nel Pacifico, dove la crescente presenza militare della Cina è diventata la principale sfida degli Stati Uniti.
La NDAA richiede al Dipartimento della Difesa di produrre una serie di rapporti e analisi sull’hard e soft power cinese che Pechino esercita nella regione.
È inclusa anche una spinta bipartisan da parte del Congresso per migliorare l’autodifesa di Taiwan, una capacità che si è lentamente deteriorata poiché la Cina ha dedicato somme sempre maggiori alle sue spese militari nel corso dei decenni.
Tale proposta – inclusa nel quadro della NDAA – ha già suscitato le ire di Pechino , visto che quanto firmato a Washington lunedì 27 dicembre, prevede anche ipotesi di investimento per quanto concerne la possibilità di integrazione e interoperabilità tra le forze americane e taiwanesi.
La più concreta attualmente, risulterebbe la partnership tra la Guardia Nazionale e i riservisti di Taiwan, che sarà una componente importante di qualsiasi sforzo sostenuto per respingere un futuro attacco cinese.
Inoltre, la NDAA esprime il senso non vincolante del Congresso di invitare Taiwan all’esercitazione Rim of the Pacific nel 2022; la più grande marittima del mondo ospitata dalle Hawaii ogni due anni.
In merito all’accordo, il Ministro della Difesa taiwanese Chiu Kuo-cheng, ha confermato l’ipotesi reale di cooperazione con le forze armate statunitensi, aggiungendo che l’isola (Taiwan) da qualche anno sta affrontando una crescente minaccia e pressione da parte dell’esercito cinese.