
Militari francesi contro Macron, Francia alla vigilia di un colpo di Stato?
Che la Francia negli ultimi anni stia vivendo uno dei suoi periodi peggiori non è di certo una novità; dalla fine del 2015 ad oggi sembra che le concitate vicissitudini interne non vogliano finire.
Dall’attentato al Bataclan, passando per i Gillet Gialli, l’incendio (doloso) di Notre Dame finendo per le numerose aggressioni a sfondo razziale/etnico/religioso che popolano la cronaca d’oltralpe, sembra che la Francia si trovi in balia di una frammentazione socio-politica della componente cittadina senza precedenti.
L’ultimo caso è scoppiato attorno a delle lettere inviate al Presidente della Repubblica Macron, da parte di esponenti del mondo militare francese, generali e ufficiali dell’esercito in pensione. Gli ex militari hanno avvertito il Presidente che serve un severo cambio nelle politiche di integrazione di inclusione nei confronti degli stranieri – sopratutto di matrice islamico – dato che le politiche adottate negli scorsi anni, etichettate come “troppo inclusive a scapito dei valori culturali francesi” stiano portano sull’orlo del collasso la nazione.
I militari sostengono che il diffuso e quanto mai radicato islamismo, preannunciano lo scoppio di una «guerra civile» che coinvolgerà l’intera società francese.
La lettera è firmata da una ventina di generali in pensione e da alcune migliaia di altri ranghi dell’esercito, tutti in pensione, con l’eccezione di 18 militari ancora in servizio. È indirizzata a Macron e al suo governo ed esordisce dicendo che «l’ora è grave, la Francia è in pericolo, numerosi pericoli mortali la minacciano»: secondo i generali, in Francia sarebbe in corso una «guerra razziale […] contro il nostro paese, le sue tradizioni, la sua cultura» portata avanti con la scusa dell’antirazzismo e delle teorie decoloniali. L’islamismo e le «orde delle banlieue» starebbero cercando di appropriarsi del paese, mentre «la violenza aumenta di giorno in giorno».
I generali esortano il governo a reagire, perché altrimenti «il lassismo continuerà a espandersi inesorabilmente nella nostra società, provocando alla fine un’esplosione e l’intervento dei nostri compagni in servizio» e perché se si continuerà a «tergiversare», «la guerra civile porrà fine a questo caos crescente».
È intervenuto anche il capo di stato maggiore dell’esercito, il generale François Lecointre, che ha condannato duramente la lettera dei generali in pensione e ha annunciato che i (pochi) firmatari ancora in servizio saranno giudicati da tribunali militari, mentre tutti gli altri saranno espulsi dal corpo dei riservisti, in modo che non possano mai più militare nell’esercito.
Le polemiche sono poi riprese negli ultimi giorni, dopo che domenica scorsa Valeurs Actuelles aveva pubblicato una nuova lettera, questa volta anonima, sempre rivolta a Macron e sempre minacciosa nei toni. Gli anonimi autori della seconda lettera sostengono di essere militari in servizio, che hanno partecipato alle recenti missioni francesi in Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana e all’operazione Sentinella, che si occupa della protezione degli obiettivi sensibili sul territorio francese dopo gli attacchi terroristici commessi in Francia da gruppi radicali islamisti nel 2015 (la missione cominciò nel gennaio di quell’anno dopo gli attacchi contro il giornale satirico Charlie Hebdo).
Gli anonimi firmatari della lettera condannano Macron per essere stato troppo condiscendente contro la minaccia islamista, sostengono che la «sopravvivenza» dello stato sia in pericolo e aggiungono, rivolti a Macron, che «una guerra civile si prepara in Francia, e voi lo sapete perfettamente».