
Fase 2: Colao pensa ad una nuova svendita nazionale
Sono uscite le prime indiscrezioni di una bozza di piano elaborata da colui che dovrebbe condurre la famosa Fase 2. Si parlerebbe infatti di una dismissione su larga scala delle aziende che ancora mantengono una consistente fetta di capitale pubblico, come Eni, Enel, Finmeccanica, Leonardo e Fincantieri.
Tra scandali che investono magistratura, probabile crisi economica con annessa recessione e il governo che non ne azzecca neppure una, ancora io mi chiedo quale sia stato l’iter procedurale e democratico che ha utilizzato il Governo Conte per nominare “una task force” di presunti esperti del mondo delle grandi aziende private, con l’obiettivo di stilare un piano di ripresa economica dell’Italia.
Io non capisco quali siano stati i criteri di selezione della squadra che dovrebbe portarti fuori dal baratro. Nell’Italia dei concorsi pubblici pure per fare i bidelli, gli impiegati di terza fascia in comuni sperduti o per diventare vigile urbano, era così difficile fare una selezione pubblica per merito con annessa commissione di valutazione? Ovviamente i requisiti dovevano essere stringenti, in modo da ridurre il numero dei candidati e portare alla commissione esaminatrice solo i migliori, così però, come si è fatto, si rischia di trovare gente che come merito ha solo quello di essere “amica degli amici”.
Nulla da dire infatti sull’esperienza dei Colao Boys, ruoli da top manager nelle più rinomate aziende multinazionali, fusioni, operazioni di trading, di liquidazione e di rilevamenti di aziende fallite. Da dire però ne ho nei confronti di un governo formati dagli anti casta che mette alla guida della Fase 2 gente che in carriera ha dimostrato di essere senza scrupoli.