Chi sono i BRICS?

Nel 2001, il banchiere di Goldman Sachs Jim O’Neill ha creato l’acronimo “BRIC” per riferirsi a Brasile, Russia, India e Cina, paesi che aveva previsto avrebbero presto un impatto significativo sull’economia globale. 

Nel 2006, Goldman Sachs ha aperto un fondo di investimento (chiuso erroneamente nel 2015) BRIC ancorato alla crescita in queste quattro nazioni. Il soprannome ha catturato l’eccitazione globale per le potenze emergenti dell’epoca e si è trasformato in un gruppo politico nel 2009, quando i leader dei quattro paesi hanno tenuto il loro primo vertice. Il Sudafrica si è unito un anno dopo.

I BRICS come organo politico hanno vissuto di scetticismo fin dalla loro nascita, gli analisti occidentali intorno al 2010 hanno descritto il gruppo come “assurdo e dall’imminente scomparsa”. Nel 2011, Philip Stevens del Financial Times ha scritto che era “tempo di dire addio” ai “BRICS senza neppure avere sparato neppure un colpo”. Un anno dopo, un altro editorialista del giornale, Martin Wolf, ha affermato che i BRICS “non erano un gruppo” e che i suoi membri non avevano “niente in comune”.  

Nonostante le critiche però i BRICS sembrano funzionare in quanto la diversità che li contraddistingue li rende in un certo qual modo complementari. il Brasile e la Russia sono esportatori di materie prime, la Cina è un importatore di materie prime, il Brasile, l’India e il Sudafrica sono paesi democratici con società civili vivaci mentre Cina e Russia sono regimi autocratici. Il Brasile e il Sudafrica sono potenze non nucleari, a differenza di Cina, India e Russia, che vantano arsenali nucleari. 

Nonostante gli scetticismi occidentali, i legami diplomatici ed economici dei Paesi BRICS si sono rafforzati e l’appartenenza al gruppo è diventata un elemento centrale per l’identità di politica estera di ciascun membro. Anche significativi cambiamenti ideologici tra i membri, tra cui l’elezione di leader di destra come l’indiano Narendra Modi nel 2014 e il brasiliano Jair Bolsonaro nel 2018, non hanno alterato in modo significativo l’impegno dei paesi nei confronti del gruppo.

Ma perchè è importante essre un BRICS?

In primo luogo, tutti i membri dei BRICS vedono l’emergere della multipolarità come inevitabile e generalmente desiderabile e identificano il blocco come un mezzo per svolgere un ruolo più attivo nel plasmare l’ordine globale post-occidentale. Gli Stati membri condividono uno scetticismo profondo sul mondo unipolare a guida USA. 

In secondo luogo, il gruppo BRICS fornisce anche un accesso privilegiato alla Cina, un paese che è diventato enormemente rilevante per tutti gli altri membri. Il Brasile e il Sudafrica in particolare, che avevano legami limitati con Pechino prima della fondazione del gruppo, hanno beneficiato dei BRICS mentre si adattano a un mondo più incentrato sulla Cina. 

In terzo luogo, i membri dei BRICS si sono generalmente trattati come amici per tutte le stagioni. Il gruppo ha creato una potente zattera di salvataggio diplomatica per i paesi membri che affrontano temporaneamente difficoltà sulla scena globale: gli stati dei colleghi BRICS hanno protetto il presidente russo Vladimir Putin dall’isolamento diplomatico dopo le vicende ucraine.
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Infine, essere un membro dei BRICS crea un notevole prestigio, status e legittimità per Brasile, Russia e Sudafrica, che per anni sono stagnanti economicamente e ora sono tutt’altro che potenze emergenti. Il fatto che circa 20 paesi stiano ora cercando l’adesione al gruppo conferma solo l’idea che il sigillo BRICS rimanga potente.

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