
Tra audio rubati e divergenze politiche, l’Iran alle elezioni
Iran International, emittente televisiva persiana con sede in Arabia Saudita – e a Londra per quanto concerne la lingua inglese – ha divulgato una registrazione del Ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, il quale mostrava forti divergente con i Pasdaran.
È «un tentativo di rimuovere Zarif dalla politica iraniana», scrive il foglio moderato Ebtekar, mentre il giornale conservatore Khayan sostiene che il presunto furto e la divulgazione dell’audio sia solo un modo per «coprire la vergognosa eredità dell’amministrazione Rouhani».
Ma cosa diceva il Ministro degli Esteri iraniano in quella registrazione che ha dato tanto scalpore? Zarif osservava come Soleimani, ucciso nel 2020 in un raid aereo dagli Usa, per volere di Trump, stava cercando di sabotare insieme alla Russia l’accordo sul nucleare che l’Iran a fatica stava portando avanti con Washington con gli Stati Uniti.
Oltre a questo, nella conversazione rubata, si sente il ministro degli esteri iraniano parlare di come l’avventura in terra siriana abbia avuto un costo elevato per la diplomazia di Tehran; la registrazione si conclude con un «Nella Repubblica Islamica comanda il campo militare» facendo espressamente riferimento a quell’aereo civile abbattuto con 176 morti nel 2020 dai Pasdaran, azione dalla quale non era stato informato.
In questo quadro teso si svolgeranno le prossime elezioni presidenziali iraniane, che avranno luogo il prossimo 18 giugno.