Partito 5 Stelle o Movimento Democratico?

Alla vigilia di Ferragosto è andata in onda l’ennesima pagliacciata di un movimento che si è del tutto spogliato della sua missione salvifica, per indossare i panni dell’ennesimo partito arraffa tutto. Il voto andato in onda sulla piattaforma il 14 agosto scorso – data quanto mai assurda per una votazione simile, dovremmo riflettere circa l’affidabilità della piattaforma – su Rousseau ha visto gli utenti esprimersi sull’ipotesi di una nuova candidatura di Virginia Raggi e sull’alleanza alle prossime elezioni amministrative “con forze politiche tradizionali” , in riferimento all’unica forza con cui intendono allearsi, il PD.

Neppure a dirlo che su entrambi i quesiti è arrivato il (sospetto) si degli utenti. Una risposta affermativa che da il via libera all’ennesima metamorfosi del Movimento, che da forza anti-sistema si è volutamente trasformare in colonna portante del partito italiano che rappresenta magistralmente la casta.

Forse, i vertici del Movimento, sentendosi sicuri di essere alleati con il partito degli intoccabili dalla magistratura, hanno accolto con giubilo il responso delle urne (truccate) virtuali. Così, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha salutato festante il responso delle urne (probabilmente truccate) virtuali, lanciandosi in un commosso ringraziamento verso tutti i Di Maio Boys “un grande in bocca al lupo a Virginia Raggi per la sua ricandidatura”. Secondo lo stesso Giggino nazionale “Da oggi inizia una nuova era per il MoVimento 5 Stelle.”

Effettivamente Giggino & Co. hanno molto da esultare dopo aver accantonato ed essersi rimangiata per l’ennesima volta la parola data agli elettori, il vincolo dei due mandati viene comodamente accantonato per fare spazio a tutti i big del partito che finalmente potranno puntare a quella figura di “politico di professione” che meno di 2 anni fa, si erano impegnati a combattere.

A salutare con entusiasmo pari a quello di Di Maio l’esito del voto su Rousseau c’è, ovviamente, anche l’altra controparte. Nicola Zingaretti ha parlato di un “fatto positivo. Noi siamo un’alleanza fra forze diverse che rimangono diverse, ma per governare si deve essere alleati, non si può essere avversari. Quindi che si riesca a fare insieme percorsi comuni penso sia un fatto molto positivo”. Un passaggio che arriva, tristemente, in un certo non come tutti gli altri: un14 agosto che segna il secondo anniversario della tragedia del Ponte Morandi, di fronte alla quale il Movimento aveva promesso la revoca della concessione ai Benetton.

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