La geografia come radice della guerra

Dovrei iniziare a scrivere questa riflessione invogliando il lettore a riflettere sulla conformazione geografica della Russia, solo così si è in grado, forse, di capire certe storiche dinamiche. La Russia, dall’800 in poi, momento in cui noi occidentali abbiamo imparata a conoscerla meglio, appare circondata da un anello di montagne e di ghiaccio; il confine con la Cina è protetto da catene montuose ed è separato dall’Iran e dalla Turchia dal Caucusus. Tra la Russia e l’Europa occidentale si trovano i Balcani, i Carpazi e le Alpi, che formano un altro muro. A nord di quelle montagne, invece abbiamo il nulla: un corridoio piatto – la Grande Pianura Europea – che collega la Russia ai suoi vicini occidentali ben armati attraverso quella porta di ingresso in cui si trovano Ucraina e Polonia. Su questo enorme corridoio, paradossalmente, si può  andare tranquillamente in bicicletta da Parigi a Mosca, oppure si può anche guidare un carro armato

Il continente africano obbligato alla nuova guerra fredda dal conflitto russo – ucraino.

Mentre la Russia iniziava le operazioni militari in Ucraina, numerosi video amatoriali diffusi sui social media, mostravano come agli africani veniva impedito di salire a bordo dei treni per potere fuggire  dal paese, costringendoli così, a vedersi così esclusi dalle code di persone lungo i binari per fare spazio agli ucraini; motivo per cui, molti governi africani sono stati costretti a noleggiare aerei per evacuare i loro cittadini dall’Ucraina quanto prima

Rottura Parigi – Berlino dopo 70 anni?

La Francia si sente snobbata. L’esposizione dei suoi limiti militari è dannosa: come ha scritto l’editorialista francese Luc de Barochez , “è riuscito a malapena a inviare diciotto carri armati in Ucraina”. Di conseguenza, Parigi inonda Berlino di critiche. Perché Berlino si mette in proprio dopo anni senza rispondere alle numerose iniziative europee di Macron? Perché Scholz è andato in Cina da solo? Perché quest’anno Berlino ha ordinato aerei da combattimento americani F-35 e non Rafales francesi? Il fatto che la Germania prenda improvvisamente iniziative unilaterali senza coordinamento con la Francia sconvolge il delicato equilibrio tra Parigi e Berlino. “L’atteggiamento tedesco è egoista, a breve termine e non tiene conto degli interessi dell’Europa, nonostante i rischi siano ben accertati”, afferma la Harvard Business School.Philippe Le Corre lo ha dichiarato al quotidiano  Le Monde 

Groenlandia: prospettive geopolitiche tra passato e futuro

I cosiddetti minerali chiamati “terre rare” oggi sono essenziali per lo sviluppo di qualsiasi cosa, dagli smartphone ai jet militari. Tuttavia, la maggior parte di queste terre rare oggi viene estratta in Cina o in Paesi che hanno totalmente demandato alla politica cinese il controllo della filiera estrattiva di questi minerali; per questo motivo la corsa da parte delle altre potenze, prima tra tutte gli Stati Uniti, per i nuovi giacimenti alla ricerca dei minerali diventa sempre più complicata e forsennata