
Muore il governatore somalo per mano di Al- Shabaab: l’Italia ha le mani sporche di sangue
Una decina di giorni fa il governo portava a casa uno dei suoi maggiori (in)successi dell’ultimo periodo, il ritorno a casa di Silvia Romano. La ragazza che attualmente si fa chiamare Aisha, in virtù di una miracolosa conversione avvenuta durante il periodo di prigionia – conversione dipinta dai media simile a quella che ebbe l’innominato di Manzoni – è stata al centro di mille polemiche. Anzi, sarebbe meglio dire che non lei è stata al centro delle polemiche, ma lo è stata la somma che il governo italiano ha pagato per il suo riscatto.
Il governo, ancora non si è ben capito chi, nella persona di Di Maio o Conte, entrambi oppure nessuno, pare (l’incertezza regna sovrana con il duo 5stelle al timone) che abbia versato ai terroristi di Al Shabaab, una somma equivalente a 4 milioni di euro.
In molti si erano schierati contro la scelta di finanziare indirettamente una cellula terroristica che degli attentanti all’apparato governativo somalo ne ha fatto un marchio di fabbrica, ma questi sono stati zittiti a ritmo di “l’hanno trattata bene” , “figurati se usano i soldi per uccidere qualcuno” oppure “sono bravi ragazzi, anche loro di qualcosa devono vivere”
Purtroppo però, come spesso accade in questi casi, si è avverata la più nefasta delle ipotesi. Gli intelletti normo dotati e muniti di raziocinio hanno avuto ulteriormente ragione: Al-Shabaab 10 giorni dopo essere passata all’incasso con i soldi dei contribuenti italiani, ha ucciso Ahmed Muse Nur , governatore della regione semiautonoma somala di Mudug, insieme a lui sono morte anche tre guardie del corpo.
Inutile girarci attorno e cercare scuse puerili provando a sviare la realtà che appare ormai quanto mai evidente, l’Italia (o meglio dire il governo italiano) ha le mani sporche di sangue.