
L’autorevole quotidiano tedesco :”L’Italia ha versato tanto e ricevuto poco”
Sapevo che prima o poi ci sarebbero stati uomini di buon senso che avrebbero detto le cose come stanno. Purtroppo ancora in Italia il dibattito è molto frammentato circa la questione Unione Europea. Abbiamo i visionari che sognano un’Europa utopica dove siamo tutti uguali sotto il mantello di Bruxelles; abbiamo i rigoristi e masochisti che qualsiasi cosa venga detta al nord delle Alpi è sempre sacrosanta e giusta (passano le loro giornate sognano la Merkel incoronarsi regina d’Italia); infine abbiamo i realisti, i quali vedono nell’Europa quello che realmente è: un gruppo di Stati che parafrasando il famoso “homo homini lupus” ripreso da Hobbes nel De Cive, non fanno altro che portare avanti una guerra intestina perenne per la supremazia.
Sul Frankfurter Allgemeine Zeitung quotidiano tedesco del mondo imprenditoriale e affaristico, paragonabile al MilanoFinanza italiano o al Sole24ore, è uscito un editoriale a firma di Ralph Bolmann, vicedirettore della sezione economia. Egli sostiene che sia un errore enorme pensare che misure come il Recovery Fund portino “il Nord” Europa “a pagare per gli Stati del Sud”. Anzi, secondo Bolmann, un tale errore di prospettiva venne fatto durante la crisi 2011-2012 del debito sovrano quando:
Durante la crisi dell’euro, i governi italiani non hanno ricevuto nemmeno un centesimo di aiuti finanziari. Al contrario: hanno versato 125 miliardi di euro per quegli Stati della zona euro che erano al verde
Il vicedirettore della sezione economia del Frankfurter Allgemeine Zeitung ha centrato il punto della questione che attanaglia le Cancellerie europee da settimane. Come nel 2011 anche in questo caso l’Italia ha bisogno del Recovery Fund ed è una richiesta legittima in quanto negli anni è stato il nostro Paese a finanziare, anche con contributi extra, il benessere degli altri membri dell’Unione.
L’Italia tramite i contributi annuali versati a Bruxelles si fa garante, con i soldi delle tasse dei propri cittadini, del benessere di molti Stati europei, ma nel momento in cui però Roma e il suo governo di turno chiedono solidarietà la risposta (basata non su dati reali ma su speculazioni politiche) è sempre la stessa “Sprecate troppo”. Risposta errata e priva di ogni fondamento empirico, tanto che nel 2019 l’Italia ha dovuto versare 5 miliardi di euro in più rispetto a quanti ne avrebbe dovuti versare, solamente per sostenere le spese di sviluppo di quei Paesi – spesso sono ex blocco sovietico – che giocano a fare i rigoristi.