Crolla lo START e inizia la proliferazione nucleare

Il ministero degli Esteri russo ha rilasciato una dichiarazione fortemente critica circa lo stato della cooperazione nucleare USA-Russia.

L’8 agosto 2022, la Federazione Russa ha ufficialmente informato gli Stati Uniti attraverso i canali diplomatici che il nostro Paese sta esentando temporaneamente le sue strutture dalle attività di ispezione ai sensi del Nuovo Trattato START. Questa esenzione copre anche le strutture che possono essere utilizzate per manifestazioni ai sensi del trattato”.

Ma cosa è il Nuovo Trattato START? È un trattato bilaterale che nasce per mettere un limite alla proliferazione degli arsenali nucleari delle due nazioni, USA e Russia, che insieme detengono oltre il 90% degli ordigni nucleari; il trattato inoltre consente importanti ispezioni in loco, da parte di entrambi i contraenti, per verificare se le informazioni sulle scorte siano veritiere. Queste ispezioni sono state sospese dal 2020 a causa del COVID-19 e con l’inizio della guerra in Ucraina, tali ispezioni reciproche, potrebbero essere sospese a tempo indeterminato o addirittura definitivamente.

Il nuovo trattato START, ufficialmente il nuovo trattato di riduzione delle armi strategiche, è stato firmato nel 2010 come successore dell’accordo START originale firmato da Washington e Mosca nel 1991, mesi prima del crollo dell’Unione Sovietica. 

L’amministrazione Trump ha più volte criticato il New START , definendolo inutile ed obsoleto, tanto che aveva deciso di non rinnovarlo qualora avessero vinto le elezioni del 2020.

Così il New START giunto quasi alla scadenza naturale nel febbraio 2022, alla vigilia della guerra in Ucraina, è stato prolungato dagli USA e dalla Russia per ulteriori 5 anni, rendendo questa intesa Washington – Mosca il primo atto rilevante in politica estera della presidenza Biden.

Il ministero degli Esteri russo però, di recente ha sottolineato che quanto garantito dal New START sarebbe stato ripetutamente violato, in quanto Washington ha più volte rilanciato, negli scorso mesi, attività ispettive sul territorio della Federazione Russa senza previo accordo con le autorità russe e inoltre tali ispezioni sono avvenute in favore di determinate condizioni che hanno portato vantaggi unilaterali agli Stati Uniti, privando, tra l’altro, la Russia del diritto di effettuare ispezioni in territorio statunitense.

Washington e Mosca si sono a lungo accusate a vicenda di aver tentato di indebolire il regime globale di non proliferazione; da ultimo, il ministero degli Esteri russo, ha affermato che le restrizioni poste in essere dai paesi occidentali a seguito del conflitto in Ucraina hanno impedito agli aerei russi che trasportavano ispettori di atterrare negli Stati Uniti, privando così di validità quanto sancito dal trattato.

Il New START per quanto possa apparire un trattato “debole” rimane – dopo il crollo del Trattato sui missili anti-balistici del 1972 nel 2002 e del Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF) nel 2019 – l’ultimo accordo bilaterale di controllo degli armamenti tra Washington e Mosca.

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